Piccole attenzioni per non sprecare un occasione
L'Avvento, per i bambini, è una preziosa occasione per fare esperienza di attesa operativa: comprendono che il Natale celebra la nascita di Gesù, ma imparano che a Gesù che nasce occorre fare spazio. I piccoli e semplici gesti proposti sono esercizi per allenarsi e imparare ad attendere che qualcosa di importante accada, a riconoscere i doni ricevuti, a gioire e ringraziare per quanto ci è donato, ad accogliere e a condividere.
ATTENDERE
Il bambino è invitato a entrare nel senso dell'attesa. Sarebbe bello che un adulto, un catechista, un familiare lo aiutasse a raccontare cosa significa attendere: attendere qualcuno, attendere qualcosa, attendere Dio.
Ma attendere significa anche prepararsi e preparare: se stessi, l'ambiente, qualcosa per qualcuno. È ciò che il bambino sarà chiamato a fare.
APRIRSI
Guardando Maria, il modello per eccellenza di apertura a Dio, anche i bambini saranno chiamati ad aprire la porta, il cuore, le mani. Perché Dio entra facendogli spazio. Lui non abbatte le porte chiuse, ma sta alla porta e attende che qualcuno gli apra.
È entrato in Maria perché lei gli ha fatto spazio, ha spalancato le braccia e il cuore a Dio.
GIOIRE
Di che cosa si gioisce? Delle cose belle naturalmente! E allora l'esercizio più grande è quello di riuscire ad accorgersi di ciò che di bello c'è attorno a noi, per poter essere gioire davvero e poter anche dire «grazie».
Esercizio, questo, tutt'altro che banale. Perché spesso, nella vita dei nostri ragazzi, i motivi di felicità sono legati a oggetti, a cose chieste e ottenute con minimi sforzi. L'effetto? Abituarsi a pensare che la gioia non venga da ricerca e scoperta interiore ma come risultato di acquisti fatti.
Questa è la settimana in cui inizia il conto alla rovescia verso il Natale!
ACCOGLIERE
Inutile dirlo: il Natale è vicino... I bambini sono pronti? La loro casa è pronta? Il presepe è pronto?
Buon Natale!