Prima o poi ti troverò! Vivere è continuare a cercare
L’Epifania annuncia che, se non vogliamo camminare al buio, basta alzare gli occhi: «Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te». C’è sempre una stella sopra il nostro buio. La sua luce è alta, splendente, ma nello stesso discreta, come lo è sempre Dio nei nostri confronti. Non si impone. Si propone. Si può decidere di avvistarla e seguirla come i Magi; oppure di ignorarla come i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo; oppure cercare di spegnerla come Erode. La sua luce chiama tutti, senza alcuna distinzione e discriminazione, «a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo». Ma non obbliga nessuno. Chi la vede e la segue, prova una «gioia grandissima», rafforzandosi nella capacità di evitare le tante oscurità di “Erode”: il piccolo cabotaggio, il conformismo, l’individualismo...
Offrendo i nostri doni
Non presentiamoci al Signore a mani vuote, ma con gli scrigni da aprire per offrire in dono: oro, incenso e mirra.
Il nostro oro è una fede splendente, ripulita da tutte le pesantezze del “si è fatto sempre così”, dalle convenzioni senza convinzioni.
Il nostro incenso è una fede che non rimane chiusa dentro di noi, come l’incenso dentro la scatola, ma che brucia per sprigionare il profumo di Cristo.
La nostra mirra è la capacità di coltivare e testimoniare la fede anche nei momenti della prova e quando sono potenti le oscurità che si contrappongono alla sua luce.